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Perché un allevamento di lombrichi?

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La lombricoltura, così si definisce, è un'attività amica dell'ambiente ed economicamente interessante.

Il risultato del nostro allevamento sarà la produzione di humus ed ovviamente lombrichi in quantità che potranno essere rivenduti come complemento proteico, ad esempio, per avicoli e tartarughe, o come ammendante "vivo" nelle colture orticole o floro-vivaistiche.
 

Normativa

La legge sulla lombricoltura

E’ opportuno ricordare a tutti quelli che vogliono cimentarsi nell’allevamento di lombrichi ma soprattutto nella produzione e vendita di humus che esiste una normativa in materia di fertilizzanti ben precisa e regolamentata dal Ministero delle Politiche agricole di ogni paese membro della Comunità Europea.

L’humus per essere tale deve essere prodotto solo ed esclusivamente con letami provenienti da allevamenti non industriali e non utilizzando scarti organici ovvero scarti di mense, da ristoranti o da industrie conserviere.

In Italia, per esempio il Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n.75 regolamenta l’utilizzo e la classificazione dei fertilizzanti, definendo che l’humus di lombrico deve essere prodotto solamente da letame bovino, suino, equino e ovino.

Il produttore deve essere iscritto nel registro dei fabbricanti di fertilizzanti e il prodotto, l’humus, dopo analisi svolte presso laboratori accreditati deve seguire un iter presso il Ministero delle Politiche agricole per avere l’approvazione per essere immesso sul mercato; registro dei fertilizzanti. Decreti molto simili normano la materia in tutti i paesi membri della Comunità Europea.

Purtroppo il legislatore non contempla i letami del pollame e di altri animali da cortile ma se l’humus prodotto è utilizzato internamente all’azienda agricola senza ulteriore commercializzazione, i vincoli commerciali del decreto non sussistono.

Per approfondimenti

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